martedì 15 aprile 2014

"Il Giorno della Memoria" di Paolo tiberi



Un bel giorno A.F. si svegliò sentendosi più strano del solito. S’alzò dal letto, andò in bagno. Accese la radio. Sagge persone discutevano in un programma radiofonico. Esprimevano parole di speranza per un futuro migliore, augurandosi che gli orrori del passato non possano verificarsi nuovamente un domani più o meno lontano.

A.F. odiava il Giorno della Memoria.

Con la fronte corrucciata si lavava i denti.

Nel frattempo rifletteva sui morti quotidiani di cui non si parla nei programmi radiofonici. Poi pensò anche a quelli di cui si parla nei programmi radiofonici e di cui se ne fregano un po’ tutti. Sputò il dentifricio nel lavandino.

Ricominciò a spazzolarsi i denti.

Ricordò stragi più o meno celebri. Dovrebbe esserci un Giorno della Memoria ogni secondo. Dovrebbero esserci secondi della Memoria ogni giorno. Dovrebbero esserci Alberi della Memoria in ogni angolo della terra. Non è poi del tutto giusto celebrarne in pompa magna giusto un paio all’anno, più i giorni della memoria locali. Due aerei sbattono contro le Torri newyorkesi. Giusto non dimenticare. L’eccidio degli Ebrei. Giusto non dimenticare. Gli Italiani ricordano le Fosse Ardeatine e gli Etiopi il monastero di Debre Libanos.

Chissà se i pellerossa celebrano il Giorno della Memoria. Oppure se i Selk’nam celebrano il Giorno della Memoria. I Tasmaniani celebrano il Giorno della Memoria? I Palestinesi festeggiano?

A.F. sputò nuovamente il dentifricio nel lavandino.

Tibet.

Siamo proprio forti, anche i morti classifichiamo.

A.F. rischiava seriamente di sfociare nel razzismo. Situazione capovolta rispetto alle sue normali linee guida intellettuali profondamente antirazziste.
Ma A.F. credeva anche nell’eguaglianza. E classificare i morti non è eguaglianza.
Siamo più razzisti con i morti che con i vivi.

E abbiamo davvero una memoria molto corta. Specialmente se sopravvissuti.
A.F. si sciacquò la bocca.

Uscì dal bagno pensando: “che schifo.”




Link Utili

Nessun commento:

Posta un commento